El Mate

Per un italiano accettare di bere il mate o matè (infuso simile al tè) può risultare un gesto strano, a volte imbarazzante dire di si, oppure anche poco igienico. Eppure il rito del mate ha una simbologia molto importante e forte per il popolo argentino.

La tradizione della preparazione del Mate è stata appresa dai colonizzatori spagnoli e portoghesi dagli indios guaraní. Con il passare del tempo fu adottata come bibita tradizionale dei gaucho in Argentina, Paraguay, Uruguay, Cile e Rio Grande del Sud (nel sud del Brasile) e lungo tutta la cordigliera delle Ande.

Attualmente il Mate si conferma un infuso molto popolare nei paesi menzionati, soprattutto in Uruguay, dove è bevuto quotidianamente da gran parte della popolazione. In paesi come l’Argentina, incluso nella sua capitale Buenos Aires, bere il mate è un rito quotidiano in quasi tutte le famiglie e, in alcuni casi, anche negli uffici dove è molto comune vedere professionisti lavorare davanti ai loro computer con una tazza di Mate. Bere il Mate per gli argentini è un “rituale” così diffuso come per gli italiani bere una buona tazza di caffè o per gli inglesi il té, e in Argentina il Mate viene offerto agli ospiti.

Legato al fenomeno dell’emigrazione italiana in Argentina, il consumo del Mate in Italia si era affermato nel secolo scorso in particolare in alcune zone d’Italia. In Valtellina, ad esempio, il Mate veniva preparato come Mate “cocido” e integrato con vino rosso e una noce di burro. Era (sino agli anni ’60 ’70) una bevanda comune, ma ancora oggi è utilizzato ed è possibile acquistarlo in alcuni negozi tradizionali.

Il Mate o Porongo, ovvero un apposito recipiente realizzato con una zucca, oppure in legno, oppure in metallo, che viene usato sia per preparare l’infuso, sia per berlo.
Quando si compra un mate nuovo è necessario che venga “curato”, prima di essere utilizzato; per curare il mate bisogna riempirlo di erba, versarvi acqua calda e lasciarlo in infusione per una intera giornata. Il giorno successivo si svuota e si ripete il procedimento; la stessa cosa va fatta per almeno 4 giorni, meglio se per una settimana. In questo modo il mate si impregna del sapore dell’erba ed elimina sapori estranei; l’acqua che viene buttata via ogni giorno sarà dapprima rossastra (colorata dal mate stesso), per poi diventare giallo-verde (colorata dall’erba). Sulle Ande è noto per gli effetti benefici contro il soroche, il mal di montagna. Il consumo di mate ha effetti diuretici; è lievemente eccitante, a causa del suo contenuto in mateina, una sostanza simile alla caffeina.